Supercar e portasci: antitesi di tendenza
Alpine ha recentemente presentato il prototipo SportX, un eccentrico esercizio di stile non destinato alla produzione. La vettura è naturalmente basata sull’attuale A110 in commercio e, a detta di Alpine, trae ispirazione dalla vettura da gara che ha vinto il Rally di Montecarlo del 1973. La SportX prende subito le distanze dall’A110 Pure da cui deriva mettendo in mostra un assetto rialzato, prese d’aria maggiorate, protezioni in plastica su fiancate e paraurti, e passaruota allargati. La sua livrea è bianca, in netto contrasto con tetto, cerchi e cofano anteriore nero opaco: colorazione che sulle mitiche 124 Abarth Rally serviva per evitare che i riflessi dei raggi solari sulla carrozzeria abbagliassero i piloti lungo il tragitto. E se la meccanica resta di serie, a rendere il tutto più accattivante ci pensa, seguendo un trend di successo degli ultimi anni, un supporto specifico per sci e/o tavole da snowboard sul lunotto posteriore.
LA GT PER IL GHIACCIO. Anche Bentley Motorsport, qualche giorno fa, ha presentato una versione speciale della Continental GT: si tratta di una vettura preparata per partecipare alla GP Ice Race, che si terrà proprio questo weekend sul ghiaccio di Zell-am-See, in Austria. Altezza da terra incrementata, parafanghi allargati di 15 millimetri, scarico Akrapovič su misura e per il W12 da 635 cv di Crewe e una modalità di guida apposita denominata ICE GT. Poteva mancare un portasci sul tetto con tanto di sci Bomber for Bentley Centenary Edition e set di luci LED aggiuntive? Certo che no.
SEMPRE ATTUALE. Quello di raggiungere la propria località sciistica prediletta o circolare per quella più in voga del momento con vetture che nell’immaginario collettivo sono destinate a ben altro tipo di uso, è un fenomeno non certo contemporaneo: basta pensare che già nel febbraio del 1968 lo Shah Mohammad Reza Pahlavi guidava su neve la sua Lamborghini Miura nuova fiammante, benché senza portasci. Si hanno testimonianze fotografiche di questo accessorio montato su vetture sportive anche precedenti al celebre episodio dello Shah: qualcuno amava infatti usare la sua Porsche 904 per raggiungere le sue piste da sci preferite, già a metà degli anni Sessanta.
AL CINEMA. Inizialmente è il grande schermo a documentare quest’abitudine: in ‘Downhill Racer’, film del 1968 ambientato tra le Alpi con Robert Redford e Camille Sparv protagonisti, appare in alcune scene d’antologia una 911 S Sportomatic di color giallo. Sci al seguito? Eccoli. Facendo un balzo temporale in avanti e arrivando al 1980, nella pellicola ‘A change of seasons’ Anthony Hopkins e Bo Derek si muovono per l’innevata Glenwood Springs in Colorado con una bellissima 911 E.
JAMES BOND. Ma la sportcar con portasci più celebre del grande schermo rimarrà per sempre solo una: stiamo parlando della Lotus Esprit Turbo utilizzata da Roger Moore sul set di ‘For your eyes only’ in quel di Cortina d’Ampezzo, nel dodicesimo episodio della saga cinematografica dell’agente segreto 007 al servizio di sua maestà.
HYPERCAR SULLA NEVE. Negli ultimi anni il cliché che unisce sci ed auto sportive, viziato dalla sempre crescente necessità di sorprendere gli appassionati automotive sui social e appagare la loro sete di ‘non ancora visto’, ha preso pieghe più esotiche. Ricordiamo, su tutti, il noto e giovane collezionista italiano – @gregb.23, su Instagram – che ama raggiungere le piste da sci dal suo chalet di Cortina al volante delle sue hypercar: Ferrari Enzo, LaFerrari e Pagani Huayra in primis.
SENZA PORTASCI MA… E sebbene non ci siano sci al seguito, degno di nota e di memoria postera per l’audacia dimostrata nell’impresa, è d’uopo ricordare il team di Red Bull Japan che nel 2016 ha messo le catene da neve alla F40 di Takeshi Kimura per lanciarla sulle piste da sci di un noto resort montano del Sol Levante.
